“Ehm…buongiorno”
“Buongiorno signora. Patente e libretto, prego”
“Sì, certo, un attimo che li cerco…no, questa è la ricevuta del parrucchiere…lo scontrino del supermercato…la revisione della caldaia! Ecco dov’era finita!”
“Signora, non abbiamo tutto il giorno”
“Eh? No, certo, signor vigile. Aspetti che dovrebbero essere qui…eccoli!”
“Mi faccia un po’ vedere. Dove correva così di fretta?”
“Al lavoro, ma non andavo troppo veloce”
“Signora, la vede quella macchinetta lì? Lei dice un’altra cosa”
“No, guardi, posso spiegare. Ero un po’ in ritardo, non c’era nessuno…ma io sono sempre molto prudente, davvero”
“Vabbè, per questa volta…certo che se sarebbe andata più piano…”
“Fossi”
“Come?”
“No, niente, mi scusi”
“Scenda dalla macchina, su”
Lezione numero uno. Mai correggere o contraddire le forze dell’ordine e mordersi la lingua quando la solita grammar nazi fa capolino. Per la cronaca non sono stata arrestata nonostante la mia guida spericolata, la mia linguaccia e il bizzarro contenuto del baule della mia auto.