Va’ dove ti porta il treno

pag10-copia-e1428671945313La sveglia è suonata implacabile e incorruttibile alle quattro e zero zero della notte, ché mattino ancora non si può chiamare, interrompendo un gran bel sogno di cui non mi pare opportuno raccontare. Fuori la Pasquetta era lì ad aspettarci, insolitamente fredda e giustamente buia, molto buia, forse perché mi ero dimenticata di accendere i fari della macchina. Alla stazione eravamo più di duecento, tra ragazzini in calzoni corti e genitori con sciarpa e piumino. Le mamme insieme, in cerchio e con le mani in tasca. A confrontarsi sull’abbigliamento “ma il tuo ha la giacca con le maniche lunghe o corte?”, sulla valigia “zaino o trolley? Ah, nel dubbio gli ho dato tutti e due”, sui mezzi di trasporto “ma va proprio tanto veloce il freccia rossa? Ma poi prendono anche la metropolitana?”, sulle paure, le stesse di quando erano all’asilo e prendevano lo scuolabus per andare alla fattoria “si perderanno? Mangeranno? Avranno fame, sete, sonno, nostalgia?”. Ma anche paure nuove, figlie di un mondo tanto bello quanto imprevedibile .
Il primogenito è partito alla volta della capitale con uno zaino più grosso di lui sulle spalle e i suoi amici intorno, con un pranzo al sacco, pigiama e magliette oltre a un invidiabile entusiasmo e voglia di andare.
E allora vai, ragazzo mio quasi grande. Vai e goditi l’avventura, che ci penso io a custodire la paura.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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