“Ciao! Baci baci!”
“A più tardi amore”
“Ricordati il quaderno di italiano per i compiti”
“Certo che stamattina fa freschetto, eh. Ha pure gelato”
“Ma hanno deciso qualcosa per i vestiti di carnevale delle terze?”
“Sì, il tema è la Fiaba, la piccola vuole vestirsi da Malefica. Appropriato, direi”
“Ciao”
“Buona giornata a voi”
…
“Barbara?”
“Barbara?!”
“Mammaaaaa”
Richiamata così, da genitori, nonni e figlia. Richiamata perché vista incamminarsi baldanzosa verso casa, dopo i saluti allo scuolabus, nella direzione opposta alla macchina parcheggiata, con a bordo la figlia mezzana e la sua vicina amica che aspettavano fiduciose un passaggio per andare a scuola. Richiamata perché stordita e distratta, dimentica di doveri e responsabilità, di due creature lasciate sul sedile posteriore. Come l’ombrello sull’autobus, il pin del bancomat, numero di telefono del fidanzato.
Mia nonna diceva che chi non fa non sbaglia.
Ma chi fa troppo, a volte dimentica.