Persi ma non sperduti

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Si perdono treni, amicizie e chiavi di casa. Si perdono speranze, chili, amori. Si perdono i capelli, la pazienza e i biglietti del parcheggio. Si perdono i denti da piccoli, i ricordi da grandi, gli impegni del giorno. Si perde la coincidenza e il posto di lavoro, il caricatore del cellulare e un orecchino su due. Si perde di vista la realtà, le persone care, il carrello pieno al supermercato. Si perde la trebisonda, la tessera elettorale e la memoria del cellulare. Si perdono i momenti, le strade, gli ombrelli. Si perdono le occasioni, il sangue dal naso, gli anni di scuola se bocciati. Si perdono i bambini, gli inizi e le fini. Si perde l’incanto, la passione e il libro di scienze.
Si perdono gli animali, il senso, gli accendini nella borsa. Si perde il sonno, la taglia quarantadue e i sogni al risveglio. Si perde tempo, l’olio dalla macchina, il fischio d’inizio e si rimane indietro. Si perde il senno, il pullman e l’appetito. Si perde il segno, il verde al semaforo, la testa. Il controllo, le mutande, la libertà. I diritti, la verginità, la scarpetta di cristallo allo scoccare della mezzanotte.
E io, che ho perso molte di queste cose, alcune più volte, mi guardo intorno e mi vedo circondata da innumerevoli altre. E penso di essere molto fortunata.

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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