“Mother, guarda lì che meraviglia”
“Hai ragione, un tramonto bellissimo. Spettacolare”
“Ma quale tramonto? Io parlavo della strada. L’hanno appena asfaltata. È liscia come la seta”
“Mi prendi in giro, vero? Ti prego, dimmi che stai scherzando”
“Non capisci. La strada così è perfetta per andare in bici o con lo skate. E poi da un senso di…ordine! Ecco, è proprio ordinata”
“Capisco. E da quando, se posso chiedere, sei diventato cultore dell’ordine? No perché la tua stanza sarebbe lì a dimostrare il contrario”
“Non capisci. È il mondo che è più in ordine, la mia camera non c’entra. Fuori mi dà fastidio il disordine. È anche altre cose”
“Per esempio?”
“Per esempio i bagni che non sono pulitissimi. Non ci entro. Quello di casa nostra, ogni tanto…”
“Cosa vorresti dire? Il nostro bagno è pulitissimo finché non passate voi tre barbari”
“Non capisci. Ah, un’altra cosa! Non sopporto che qualcuno beva dal mio bicchiere. Tu a volte lo fai e mi scoccia”
“Ma se all’allenamento bevete tutti dalla stessa bottiglia! Ma se ti ho visto coi miei occhi scambiare la coca cola con i tuoi amici?”
“Non capisci. La squadra è la squadra. È come una famiglia”
“E noi cosa saremmo, scusa??”
“Mother, non capisci. Rilassati e ammira la meraviglia di una strada appena asfaltata”
Eh già, non capisco proprio.