Mento, ho mentito e probabilmente mentirò.
Babbo natale, la befana e il topo dei denti. A oggi l’unica che almeno apparentemente, mostra fede e fiducia, è la piccola. Eccezion fatta per il roditore odontoiatra, smascherato una mattina mentre rovistavo nel salvadanaio della bambina per lasciare il solito euro al posto del dentino.
La polverina magica per dormire. Sparsa lievemente sulle palpebre insieme a un bacio garantisce un sonno immediato.
Lo scolapasta come acchiappa sogni. Appeso sopra il letto cattura i sogni brutti e non li fa uscire più.
Le fate nascoste nel giardino di nonna, che si mostrano solo alle bambine dal comportamento irreprensibile. Non ne abbiamo mai viste.
La tisana della calma, che assicura la fine di ogni capriccio: altro non è che camomilla con un cucchiaino di miele.
L’imposizione delle mani della mamma su ogni botta, ferita o distorsione come potere taumaturgico.
La gomma cancella broncio. Magica gomma di proprietà della mamma. Passata sulla bocca imbronciata cancella il malumore e riporta il sorriso.
Il risotto col pesto, quando in realtà il verde viene dagli spinaci.
Giurare sulla Bibbia, la Costituzione e tutta la saga di Harry Potter che in mare non esistono granchi, per convincere una bambina piccola a pucciare i piedi.
Giurare sulla testa di tutti i parenti fino alla settima generazione che all’arrivo della camminata mancano solo cinque minuti, anche se sono cinque chilometri.
Mento, ho mentito e mentirò. Ma confesso che non mi sento in colpa nemmeno un po’.