“Il pizzaiolo assassino consegna le pizza ad omicidio?”
“Sono stanca. puoi fare la pipì al posto mio?”
“Che prurito! Ho la dermatite atomica”
“Mani in alto! Ti dichiaro in arrosto!”
“Sono stanco morto, mi fanno male anche le tasche”
“Odiavo andare all’asilo, ma poi ho assaggiato la scuola”
“Complimenti mamma, questo polpettone è astronomico”
“La spada nella roccia? bello! quella col mago merluzzo!”
“Prima di dire, zitto”
“No, il nonno non risponde. ho lasciato un messaggio sulla segreta telefonia”
“Non si ha mai troppi amici e troppi abbracci”
“E poi tu ho detto..” “Io, piccola, si dice ‘IO ho detto’” “Io, tu, che differenza c’è? Noi siamo la stessa cosa”
“Ho un compagno nuovo. E’ cinese, viene dal giappone, precisamente da Machu Pichu”
Ritrovare il quaderno delle frasi buffe in fondo un cassetto, un sabato pomeriggio quando fuori piove. Ricordare un passato che ti sembra ancora presente, tra scivoloni linguistici e poetici aforismi. Ripassare quella strana lingua propria dei bambini, alla ricerca del tuo unico e meraviglioso lessico familiare.