“..e poi posso mangiare guardando i cartoni, quando finisco continuo a guardare i cartoni, poi c’è la merenda e..”
“Guardi i cartoni”
“No. I video sul computer della mamma. Però vedo che hai capito”
“Ma sei proprio sicura?”
“Certo. Conosco bene la vita di questa famiglia. È la mia. Ti dico anche che mio fratello ci darà fastidio. Porta sempre a casa gli amici, giocano a carte, fanno magie o stanno giù al canestro. Sono maschi”
“Ah. Tua sorella?”
“Mia sorella è meravigliosa. Però le devi sequestrare il cellulare sennò non gioca può a Barbie con me. Lei va in prima media ed è altissima, ma la mamma dice che è ancora piccola”
“Capisco”
“Ma parliamo di cose serie: che telefono hai? Marca? Modello? Anno? Bello il tuo maglioncino. Su, non essere timida”
“Beh..veramente non sono tanti interessata a queste cose..”
“Come?? Davvero? Incredibile!”
“Però faccio delle altre cose, per esempio lo yoga per i bambini. Ti piacerebbe?”
“Eh? Oh, sì, carino. Ma io devo guardare i cartoni”
“Piccola! Cosa caspita stai raccontando? Lo sapevo che non dovevo lasciarvi sole. Scusa. Non credere a una sola parola uscita da questa dolce boccuccia”
La piccola è stata da me incautamente lasciata sola per qualche minuto con la nuova baby sitter, venuta a conoscere la famiglia per la prima volta. Entrando si è imbattuta in un primogenito sfuggente chino su un tablet e una mezzana ridente pronta per un giro in bici con la sua amica. Ha ascoltato le menzogne di una bambina dal davanti angelico e il retro diabolico. Ha visto correre via un gatto grande spaventato e ha ammirato il piccolo felino incontinente nel pieno del sonno.
E nonostante tutto ciò, oltre il buon senso e ogni ragionevolezza, ha deciso di restare.