“Ciao, bene arrivata, ti chiami..”
“Piccola”
“Ciao Piccola, e quanti anni hai?”
“Otto”
“Sei nervosa? Preoccupata? Spaventata?”
“No. Semmai arrabbiata perché volevo stare a giocare con le mie amiche e invece sono qui”
“Ah, capisco. Ma faremo in fretta, ancora qualche domanda”
“Da piccina tenevi il ciuccio? Il dito in bocca?”
“No. Quando avevo due anni e mezzo il ciuccio è caduto giù dall’aereo, me lo ha detto la mamma. Stavamo andando al mare. Io poi l’ho cercato tutta la settimana ma niente, per terra non c’era. In realtà la mamma mi ha imbrogliato per farmelo togliere, adesso lo so”
“Signora, non si mente ai bambini così!”
“Ehm..io..se non lo avessi fatto probabilmente la creatura qui presente girerebbe ancora col ciuccio”
“Andiamo avanti. Immagino che tu non fumi e non aspetti un bambino vero? Ahahaha!”
“Mamma, ma che domande mi fa il signore?”
“Tranquilla abbiamo finito. Passiamo alla visita da una dottoressa simpaticissima”
“Vieni, piccola, siediti pure qui su questa bella poltrona”
“Mai”
“Amore, ne abbiamo già parlato. Non ti fanno niente. Devono solo controllare i tuoi denti”
“Non sono mica un cavallo”
“Adesso basta, sali su quella sedia o stasera niente cartoni”
“Oh, brava così, apri bene. Ecco le gengive e..ahi! Se chiudi la bocca con la mia mano dentro mi mordi”
“Già”
La piccola si è presentata all’appuntamento col suo primo apparecchio così, in forma smagliante, portatrice sana di brutte figure.
Non si può dire lo stesso della povera dottoressa.