Il cervello degli adolescenti manifesta una attitudine a reagire con intensità a incentivi e contesti socioemotivi in una maniera che non è ancora mitigata dalle strutture deputate al controllo degli impulsi, ai processi decisionali e alla valutazione rischi/benefici, che sono ancora relativamente immature.
“Mother! Presto! dobbiamo andare a Milano subito, adesso, immantinente. C’è un Pokemon ultrararo che aspetta solo noi. Ho già sentito i miei amici, vengono tutti. Eh? No, non l’hanno ancora chiesto ai genitori. Come sarebbe è troppo tardi? Cosa sarà mai un’oretta di macchina la sera al buio per arrivare?”
Il cervello è un insieme di cellule – i neuroni – che comunicano tra loro, attraverso sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori. Durante l’adolescenza si intensifica l’attività dei circuiti cerebrali che utilizzano la dopamina, un neurotrasmettitore che ha un ruolo fondamentale nel creare la spinta a cercare la gratificazione e il piacere.
“No, adesso non studio, c’è tempo. E’ sabato, vado al campetto a fare due tiri. No, adesso non posso sparecchiare, ho una sfida a Clash Royale tra cinque minuti. No, la spesa magari la porto su più tardi che mi aspettano in cortile per il torneo di muretto”
La diminuzione dei neuroni e delle loro connessioni, le sinapsi, chiamata ‘potatura’, si basa su un principio simile a quando si sfoltiscono le piante in giardino.
“Ma l’hai visto quello youtuber? Che figo! Dice che dietro il cartone dei Simpson c’è un complotto. E il bambino che beve la coca con dentro la salsa barbecue? Delle risate da non crederci. Ma chi sei? Il gatto pancrazio? Ahahahah! Ma ce la fai?”
Altro che i genitori. A questa età serve un buon neuroscienziato.