“Due panini con la salamella
Due porzioni di patatine
Una pasta al ragù
Verdure grigliate”
“Mamma, mi dai un euro?”
“Posso fare il gioco dei cigni? Si può vincere un criceto, un pesce o una tartaruga. Poi scegli tu che animale preferisci”
“Vivo, nessuno”
“Chissà cosa vincerò alla pesca di beneficenza! Ecco, ho il quattrocento ventisette che è.. Ma che cos’è?”
“Mamma, mi dai due euro?”
“Io vado a prendere il bis di patatine”
“Arrivano i miei amici! Ciao mother, ci si vede”
“Ci sono le mie amiche! Quest’anno posso andare anche io da sola perché vado in prima media”
“Mami, allora io e te stiamo insieme. Sediamoci qui sugli scalini e leggiamo questo interessantissimo libro sulla natura che abbiamo vinto. Allora, devi sapere che il toporagno quando muore puzza così tanto che gli altri animali si rifiutano di mangiarlo”
“Mmm.. Interessante”
“Mamma, mi dai tre euro?”
La sagra settembrina del paese è sempre un’esperienza imperdibile. Immutabile e inevitabile. Le patatine col sale che ti rimane sulle dita, il tentativo vano di ottenere un pesce rosso, i misteriosi premi della pesca di beneficienza, che saranno donati l’anno seguente per lo stesso evento. Una comunità che si ritrova, grandi e piccini, nel fresco della sera sotto il caldo di un tendone. A osservarsi abbronzati e a trovarsi cresciuti. A chiacchierare del niente, in attesa di ricominciare con tutto, nell’ultimo strascico d’estate.