“Conto fino a tre. Uno! Due! Due e mezzo..”
“Chi ha lasciato in giro il succo di frutta? Era così difficile rimetterlo in frigo?”
“Morire se dai una mano a apparecchiare. Niente. Se non è touch screen non merita considerazione. Qualche sera ti trovi l’iPhone da mangiare”
“Sto parlando. Parlando! Possibile che non puoi aspettare un momento? Va a fuoco il bungalow? Gli alieni hanno rapito tua sorella? No! E allora lasciami finire la telefonata!”
“Spegni subito o ti ritiro il Nintendo fino alla maggiore età”
E niente, siamo così, dolcemente complicati ma soprattutto clamorosamente inefficaci. La vita in campeggio al mese di agosto te la offre così, nuda e cruda, la verità su questi adulti -una sono io- impegnati nella sessione estiva della genitorialità. Che, come la pedalata di alcune biciclette, a volte avrebbe bisogno di essere assistita.