“Mamma, sono preoccupata. Temo che non sarò una brava madre da grande”
“Piccola? Cosa? Senti, va bene che tra pochi giorni è il tuo compleanno, va bene che solo io continuo a chiamarti piccola e prima o poi dovrò farmi una ragione che anche tu diventi grande, va bene che siete una generazione precoce. Ma questo è troppo. Mi sembra prematuro parlarne”
“Ma io sono preoccupata lo stesso”
“Ascoltami amore: tu hai avuto una brava mamma (!) e quindi sarai ancora più brava. È matematico”
“Ma io ho paura di partorire”
“Beh, avevo paura anche io. Ma poi era talmente grande la gioia di avervi e il desiderio di liberarmi di quel gigantesco pancione che ho messo da parte la paura”
“Ma non è giusto! Perché solo le femmine devono partorire?”
“Sono d’accordo con te. Davvero un’ingiustizia. Però in natura c’è una specie animale che funziona al contrario, il maschio partorisce e la femmina se ne sta a casa bella tranquilla”
“Quale?”
“Il cavalluccio marino”
“Davvero? Ma è meraviglioso. Ho deciso: da grande sarò una cavalluccia marina”
E mentre pronuncia queste parole alza le mani al cielo in segno di vittoria, sorridendo da orecchio a orecchio sotto il cappellino blu girato al contrario, come il più tamarro dei rapper americani.
E il suo mi sembra un gran bel proposito.