Cara mamma,
sì parlo proprio con te, che adesso sarai in piazza a leggere queste righe, approfittando del wi-fi gratuito che non ti fa consumare i giga. Che neanche sapevi fino a poco tempo fa cosa fossero esattamente questi giga, e l’hai imparato per venire su una paginetta in bianco e nero ogni mattina. A leggere le parole di questa figlia unica e non tanto presente, che si racconta con più facilità agli altri che a te.
Domenica è la festa della mamma, la festa di entrambe dunque, che oggi vorrei celebrare da figlia, la tua. In anticipo sui tempi come nostra tradizione familiare, che non aspetta i compleanni per fare regali o le ricorrenze per gli auguri.
E allora buona festa, mamma, perché le cose belle vanno dette ad alta voce e fatte sentire a tutti. Buona festa a te che ogni domenica mi prepari quello che mi piace da mangiare e che da sola non mi cucinerei; a te che hai addobbato la casa e preparato torta, fiori e biglietti insieme ai bambini due settimane dopo il mio compleanno, perché le sorprese vere si fanno così; a te che hai accolto i tre nipoti, uno dopo l’altro, emozionandoti ogni volta di più; a te che sei figlia mezzana come la mia, e con lei condividi fantasia e disordine; a te che nel giorno più triste mi hai detto che sarei stata ancora felice e sì, avevi ragione; a te che con me custodisci e conservi la memoria di tuo marito, il mio papà; a te che stiri due volte l’anno ma prepari la crostata ogni domenica, che rivuoi l’euro del carrello e poi mi regali un viaggio; a te che non va mai bene niente e che tante volte mi hai fatto arrabbiare; a te che ancora più spesso io ho fatto arrabbiare; a te, che mi hai insegnato a disegnare e ad avere cura.
Buona festa allora, proprio a te, la mia bellissima mamma che in quella piazza si sta asciugando le lacrime.
Sorridi, che domani siamo tutti a pranzo da te. E aspettiamo la crostata.
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