“.. e naturalmente deve essere bello”
“Sempre la solita superficiale, la bellezza non è mica tutto, sai?”
“Dici così perché sei brutto”
“Cosa dici? Tuo fratello è bellissimo!”
“Dici così perché sei la sua mamma”
“Piantatela, qui non si riesce a parlare. Ricapitolando: il fidanzato ideale deve essere prima di tutto simpatico e farti ridere, si deve lavare tutti i giorni, deve essere curioso di fare tante cose insieme, deve avere cura di te”
“Lui non si lava mica sempre”
“Zitta tu, gnoma”
“Certo che tuo fratello si lava, lo mando a calci in doccia ogni sera si o no?”
“Ah, se è pure ricco non mi fa schifo. Diciamo che è un optional”
“Sempre la solita avida. Quello che conta è lo spirito di una persona”
“Ne riparliamo quando io sarò ricca e tu un poveraccio”
“Aspettate! Ci sono! Il fidanzato ideale deve essere quello che non riesce a trattenere il sorriso quando entri in una stanza”
“…”
“Caspita piccola, che pensiero profondo. Dove l’hai trovato?”
“Boh, non so, l’avrò sentito da qualche parte”
“Sentito, ascoltato e ricordato direi. I miei complimenti: é una grande frase e un bellissimo augurio”
“Mamma, la scrivo sul nostro quaderno delle frasi?”
“Sicuro amore, scrivi. Poi lo scolpiamo anche sul muro della cucina però”
A cena ieri sera si discorreva con leggerezza di amori e fidanzati, dal punto di vista femminile (in assoluta e schiacciante maggioranza) e quello maschile. Ma un amore che non riesce a trattenere il sorriso quando entri in una stanza avrei voluto sentirla prima.