Stordite e storditi del reame, vi consegno la vostra nuova regina: la sottoscritta. Pensavo di aver raggiunto la vetta quando ho dimenticato di ritirare le foto della cresima del figlio grande, presentandomi con un anno di ritardo dal fotografo che ha probabilmente valutato la possibilità di una segnalazione ai servizi sociali. E meno male che historia magistra vitae, visto che anni prima avevo dimenticato il video del battesimo della secondogenita per così tanto tempo che il negozio del fotografo ha chiuso. Al suo posto oggi c’è un parrucchiere. Ma di strada da fare evidentemente da fare ne avevo ancora tanta.
La storia è questa: a giugno, quando scuola, pallavolo, pallacanestro, ginnastica artistica, catechismo, pizzate e feste di fine anno sono finalmente giunti al termine io ero così provata che mi sono rilassata un po’. Ovviamente non era ancora finita (e quando mai lo è) perché a quel punto bisognava pensare a ordinare i libri delle vacanze, quelli dell’anno successivo, iscrivere la piccola al corso di nuoto estivo perché “mamma finalmente mi sento pronta per andare in vasca grande”, cominciare a preparare valigie e zaini per i vagabondaggi estivi degli altri due figli. Per cui, quando insieme alla pagella delle medie mi sono trovata tra le mani la lista dei testi di seconda non ci ho pensato due volte e per ottimizzare i tempi ho approfittato della settimanale spesa all’esselunga per consegnare la suddetta lista e procedere con l’ordinazione dei costosi volumi. Quello che mi era sfuggito, tra il latte in offerta, i bastoncini surgelati e due etti di prosciutto crudo, è che non tutti i libri indicati andavano acquistati, avendo già a casa quelli validi per il triennio. Inutile precisare che mi sono accorta della mia storditaggine a settembre inoltrato, quando osservando il libro di tecnologia mi sono chiesta “ma non è uguale a quello dell’anno scorso?” (a mia parziale assouzione posso dire che nemmeno mio figlio, che su quel testo aveva -o avrebbe dovuto- studiare l’anno scorso non si era accorto di niente). Così ieri, benedicendo il ritardo nella consegna dei libri, mi sono precipitata al supermercato per cercare di limitare i danni. Mi sono presentata al banco accoglienza raccontando tutta la verità, ovvero che mio marito aveva sbagliato a ordinare i libri di testo per nostro figlio. La gentile signorina col grembiule blu mi ha ascoltata con lo sguardo di chi ha già sentito questa storia tante altre volte e non si capacita della stupidità umana. Tuttavia, forse per solidarietà femminile, è riuscita a annullare l’ordine dei libri mancanti e per questo avrà la mia eterna gratitudine.
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