
Dopo una lunghissima attesa, litri di benzina, chilometri di strade solcate, parcheggi a elle e a esse, capelli bianchi e anni di vita -miei- perduti, è accaduto.
Il primogenito é armato di patente di guida, e la vita da adesso non sarà più la stessa per nessuno.
Pedoni compresi.
La richiesta di scotch e corda per una serata con gli amici, da parte della mezzana.
Il pensiero va a cinquanta sfumature di grigio e alla stanza del piacere, mentre la vedo salire le scale col nastro carta e lo spago dell’arrosto, gli unici trovati.
Le sfumature sono invece quelle dei neuroni ormai perduti, dopo avere giocato a “lega la bottiglia con lo spago al soffitto e mentre siamo tutti bendati la facciamo ondeggiare e vediamo chi la prende in fronte”
Si sono varati il cervello, loro.
La piccola che racconta placidamente a tavola di come si è svolta l’odierna lezione di grammatica.
“Abbiamo copulato tutta l’ora, sono a pezzi”
Mi sono riavuta dal malore abbastanza in fretta, in tempo per capire che stava parlando di verbi.
E io che credevo che la cosa più emozionante, oggi, fosse avere trovato i sacchetti di ricambio dell’ aspirapolvere.