
Il corso di tortur…ginnastica, che la piccola e io seguiamo diligentemente ogni venerdì sera, procede alla grande.
Al grido di “strizza quei glutei” stiamo scolpendo i nostri zoppicanti lati b, oltre a notare una certa dose di sadismo nella sempre bravissima nonché statuaria insegnante.
A ritmo di una musica così tanto da giovane che alla fine dell’ora mi sono trovata coi brufoli, abbiamo slanciato le gambe -la piccola, che ha una notevole apertura alare, io ci provo- rinforzato gli addominali, rassodato l’interno coscia (ma voi lo sapevate che esistono muscoli anche lì? Incredibile)
Per finire ci siamo sdraiate sui tappetini per il godurioso momento dello stretching. Ed è in quel momento che la piccola e io abbiamo compreso da dove venisse il fetore che permeava l’aria.
Dai nostri due colorati tappeti comprati poche ore prima dai cinesi, che probabilmente li conservavano in magazzino dal novantadue insieme al maiale in agrodolce.
Anche la ripresa post allenamento comincia a migliorare: abbandonato il deambulatore, oggi mi muovo agile solo col bastone.
Insomma, tutto bene.
La prima volta che in palestra ho usato la macchina per allenare l’interno coscia: sul momento non ho sentito praticamente nulla, tanto che mi sono sentita in gran forma. Ero solo una povera illusa! Il giorno dopo… non c’era movimento senza dolore! Mai pensato che i muscoli potessero fare tanto male! Comunque, gli esercizi di allungamento sono una manna dal cielo… spesso li faccio anche il giorno dopo, in casa, per limitare i danni. 😉
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