
In coda, alla cassa.
Davanti a me, tre ragazzini.
Maglietta nike, pantaloncini Adidas, taglio sfumato ai lati e ciuffo sulla fronte.
Ci deve essere una ordinanza del sindaco che obbliga gli adolescenti maschi ad essere tutti uguali.
Un solo prodotto sul nastro.
Una bottiglia di Vodka, sottoprezzo e sotto marca.
La cassiera guarda la bottiglia, poi i ragazzi di fronte a lei, quindi di nuovo la bottiglia.
“Quanti anni avete?”
“Diciotto”
Dichiara l’eroico portavoce dell’ alcolico gruppetto.
“Ma ero la tua animatrice all’oratorio, che dici?”
“Io li compio domani!”
Dichiara quello intelligente del gruppo.
La signora dietro di me, brandendo la baguette come una scimitarra, esclama “ma te sei mica il nipote della Lucia? C’hai mica quindici anni come il mio nipotino, il figlio dell’Annamaria?”
I tre, pur non brillando di arguzia, capiscono che le cose si mettono male.
“E se ce lo compra la signora?”
Indicando la sottoscritta.
“Sono astemia, mi spiace”
“Minchia bro, bella fra, che sfiga. Andiamo”
Abitare in una piccola città può essere una immensa fortuna o una disgrazia senza precedenti. Dipende dai punti di vista.