
In macchina, sera tardi.
Fa freddo e ho il pigiama sotto la giacca, quella di un colore che non mi piace ma tiene più caldo di tutte.
Di fianco a me la piccola, mi fa compagnia mentre guido verso casa di un’amica della mezzana. È ora di riprenderla e ho sonno.
Sbadiglio, percorro strade che conosco bene.
La piccola, come sempre, mette la musica. Per quanto bizzarro, il viaggio serale è uno dei momenti madre e figlia che entrambe apprezziamo di più.
Parte una canzone, gli acuti altissimi di una cantante famosa. Le nostre voci sulla sua, sempre più alte, fuori tempo e fuori tono, e ci guardiamo, e ridiamo.
La sento nitidamente, quasi come la vedessi. La felicità.
Arriva come un morso improvviso che però non fa male.
Come un paracadute che arresta la caduta e ti sospende, per guardare meglio il panorama.
Facci caso quando sei felice, ma soprattutto fanne scorta.