
Cara Maria Montessori,
Guida e vate di tutti noi pedagogisti. Sempre grati per l’immenso lavoro a favore dell’infanzia, mi permetto di dirti che ti piace vincere facile.
Perché è bello lasciare che un bambino segua i suoi tempi, sperimenti la natura, impari ad osservare.
Mecojoni, come dicono i francesi.
Quello che forse hai scordato, è che quei teneri cuccioli a un certo punto della loro evoluzione diventano adolescenti.
E se la figlia sedicenne chiede ossessivamente di andare in discoteca perché tutti i suoi amici ci vanno e tu te la immagini già alcolizzata come Gerard Depardieu?
Se il figlio neo maggiorenne propone candidamente di tornare il mattino seguente? Se è più interessato ai bauli magici di Clash Royale (è un videogioco, magari all’epoca tua non c’era) che alla scelta della facoltà universitaria?
Se la figlia minore chiede interventi di chirurgia estetica e improbabili piercing?
Se ascoltano di più l’ultima ruota del carro degli influencer che il tuo pedagogico e materno parere?
Se criticano sempre, comunque e ovunque quello che hai fatto, che non hai fatto o hai intenzione di fare?
Domande a livello teorico, naturalmente, non che io abbia questi problemi
Da piccini, come dicevi, li abbiamo messi sulla torretta montessoriana perché stessero alla nostra altezza e facessero esperienze.
Ora che ci superano di una testa c’è una torretta anche per noi?
Che sia abbastanza alta per buttarsi giù, però, grazie.
Con imperitura stima e rispetto.