
Trento è una città austera ed elegante.
A raccontarvela anche oggi la vostra divulgatrice, che scrive nella vana speranza che il fascinoso Alberto Angela si accorga di lei.
Trento è un posto dove si vive bene, lo dimostrano due dati importanti: il concilio ecumenico di Trento si svolse qui per ben diciotto anni e secondo Legambiente è una delle città italiane più vivibili.
Leggenda narra che la campana della torre di San Romedio, che spicca dalle merlature a coda di rondine che ornano la cornice del Castelletto, abbia rintoccato da sola per annunciare a Vigilio, vescovo evangelizzatore di Trento, la sua morte. Chissà come è stato contento.
Qui si mangia molto bene, a farla da padroni canederli e speck, e ne parlo per esperienza vissuta.
Grazie al particolare microclima delle valli, il vino della regione e dell’area di Trento in special modo, è di elevatissima qualità. Ne parlo perché l’ho copiato da Wikipedia, visto che sono astemia e di vini capisco meno che di fisica quantistica.
I trentini sono anche, a sorpresa, molto romantici. Tra un canederlo e uno strudel collezionano proverbi ad alto tasso erotico.
“L’amor el fa far salti, la fam’ ancor pù alti”
“L’amor, la tos e la panza no se i sconde”
C’è concorrenza per i baci perugina, insomma.