Miti e leggende

La rubrica miti e leggende torna puntuale.
Quest’oggi con la storia di un re, tale Laurino.
Il nostro uomo regnava sul popolo dei nani, estraeva pietre preziose dalla montagna e possedeva un meraviglioso giardino di rose. Aveva due hobby: mettersi una cintura che gli regalava la forza di dodici uomini e indossare una cappa che lo rendeva invisibile. Insomma, il candidato ideale per un tso.
Un bel giorno il re dell’Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde, invitò per questo tutti i migliori partiti della valle tranne il nostro Laurino. E come sempre succede nelle fiabe, vedi la bella addormentata nel bosco, a non invitare parenti e amici si fa sempre un gran casino. Così Laurino, offeso fino al midollo, si presentò comunque con la sua bella cappa dell’invisibilità. Vista la splendida Similde e innamoratosi all’istante, invece che corteggiarla, invitarla a cena o mandarle un buongiornissimo kaffè su Messenger, la rapì.
Per farla breve venne inseguito e acciuffato perché sì invisibile, ma un po’ tonto perché lasciò le impronte sul giardino di rose e venne quindi catturato.
Non pago di essersi macchiato di due o tre reati, scagliò una maledizione: nessuno più, né di giorno né di notte, avrebbe potuto vedere il giardino di rose.
Ma siccome non era un fulmine si dimenticò del tramonto, è così ancora oggi possiamo ammirare, al calare del sole, la montagna colorata di rosa.
(I due nella foto non sono Re Laurino e la bella Similde)

Informazioni su BarbaraB.

Educatrice e mamma, preparatissima sulla teoria e un po' meno efficace nella pratica. Per tentativi ed errori vado avanti, con un carico di ironia come antidoto alle quotidiane fatiche educative.
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2 risposte a Miti e leggende

  1. Onda ha detto:

    Meno male che non ha maledetto Similde! Poteva andare peggio

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