
“Mamma, è stato bellissimo questo ultimo giorno di oratorio! Ci siamo divertiti un sacco, giochi, canzoni, poi abbiamo fatto la sfilata”
“La sfilata?”
“Sì, abbiamo creato una fascia per ogni bambino, con “Miss simpatia” o “Mister calcio”, con una caratteristica per bambino”
“Che bello! Saranno stati contenti”
“Sì, e poi l’hanno fatto loro per noi. Sai io che Miss ero?”
“Che Miss eri?”
“Miss Eros”
“Scusa? Ma come? L’oratorio, la solidarietà, la prossimità, l’incontro…e tu come caspita sei diventata Miss Eros? E io che magnificavo a destra e a manca la tua bravura. Mi sa che mi siedo”
“Mamma, ma che hai? Sono Miss Eros perché quando chiamo Eros, uno dei bambini, lo faccio con la E aperta e tutti mi prendono in giro. Tutto bene? Ma che avevi capito?”
Niente, come spesso accade non avevo capito niente.
E nulla, anche l’oratorio è finito.
È che ad una certa….esperienza raggiunta, uno nelle parole ci vede tutti i significati possibili, è questione di livello evolutivo che si è raggiunto…
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Che poi quando non capivi i doppi sensi passavi pure per stupida ed ingenua 🙄
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Caspita, chissà che colpo! L’idea della fascia per ogni bambino era veramente bellina, complimenti.
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Riferirò alla mezzana 😉
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@elenuccia, il mio libello evolutivo su questi temi vacilla 😅
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