
Sarà che il mio anno è finito ad agosto e cominciato a settembre, che preferisco il fluire al saltare, che i bilanci mi fanno paura quanto le bilance.
Sarà che sono stata fortunata in questo anno infausto, che egoisticamente pensavo mi avesse tolto tanto e invece mi ha restituito altrettanto, poco alla volta.
Sarà che ho la salute, concetto che un tempo -ingenua gioventù- mi pareva banale e scontato; che ho viaggiato lontano, più vicina al polo che all’equatore, col migliore compagno di viaggi e di vita.
Sarà che il lockdown mi ha restituito i miei figli, non perché li avessi persi ma forse mai vissuti con tanta intensità, tra quattro mura e poco più.
Sarà che nella buona e nella cattiva sorte te lo dovrebbero dire quando ti mettono sulla pancia il tuo bambino appena nato.
Sarà che ho avuto paura e riscoperto pieghe di me dove stavano nascosti e silenti coraggio e fantasia.
Sarà che si è realizzato un sogno e passando davanti alla vetrina di una libreria c’era un testo col mio nome sopra.
Sarà che non sono mai stata sola, anche quando pensavo di esserlo, e questa consapevolezza è stata il regalo più grande.
Sarà che ho abbondanza di amore, amicizia e cose da fare, per passare all’anno nuovo senza chiudere la porta a quello vecchio, per voltare pagina ma sullo stesso libro.
Buon anno nuovo, a tutti.