
“Dai, sali che è tardi”
“Si mamma, arrivo. Ci siamo divertite tantissimo in piscina ma adesso voglio andare a casa, sai che fatica venire giù dagli scivoli tutto il pomeriggio?”
“Eh, me lo immagino. Fai una cosa, guarda sull’app trova il mio IPhone dov’è la piccola, così la recuperiamo che è quasi ora di cena”
“Aspetta che guardo, ancora un momento…eccola! Guarda, è qui al McDonald e ci stiamo passando davanti!”
“Io non la vedo, entriamo”
“Mamma, l’app parla chiaro. Lei è qui”
“Sarà in bagno”
“Vado a vedere. No! Nemmeno qui, ma dove può essersi nascosta? Non mi risponde neanche al telefono”
“Vabbè, usciamo”
“Aspetta mamma! La vedo qui, davanti al supermercato!”
“Ma anche noi siamo davanti al supermercato”
“Dici che si nasconde?”
“Fammi vedere…ma non ci credo! Stai seguendo i movimenti del mio telefono! Ci stiamo pedinando da sole!”
La mezzana dovrebbe, in quanto nativa digitale, destreggiarsi con abilità e scioltezza con le più moderne tecnologie.
Ma lassù, nell’iperuranio, le cose non vanno esattamente così.