La testa alta e col sorriso sopra.
Anche dietro una mascherina, ché sono gli occhi a dirci se sorridiamo davvero.
Il disinfettante e un fazzoletto in tasca, perché un raffreddore può venire sempre.
La pazienza di stare fermi e in equilibrio su una tavola da surf che cavalca un’onda impazzita, senza cadere e magari ammirando l’oceano.
Osservare l’altro, non per giudicare quanta pasta ha nel carrello o quanti biscotti porta nel sacchetto del supermercato, se si lava ossessivamente le mani o non esce più di casa.
Guardare per capire se puoi essere d’aiuto, se puoi dire una parola, se è meglio stare zitte.
Esserci, sempre, perché un metro è la distanza di sicurezza dal virus, non dalle emozioni degli altri.
Organizzare un pigiama party, una pizzata, una gita al mare, così da avere in programma cose belle per quando tutto ricomincerà.
Uscire all’aria aperta, per boschi, in bicicletta, chiamare le amiche, studiare come se si fosse a scuola e non in soggiorno col gatto che miagola perché vuole la pappa.
Accogliere la paura che non è nemica se accompagnata da responsabilità e speranza.
Buona festa donne della mia vita, aspettando il bello che deve ancora venire.