Modestia a parte, posso dire di possedere una buona cultura di base.
Negli anni del ginnasio, periodo particolarmente ricco per la mia formazione personale, quando tornavo da scuola mangiavo e poi mi dedicavo per mezz’ora a un imperdibile appuntamento: gli episodi di Beautiful su Rai due.
Amori, tradimenti, morti, resurrezioni, amicizie, scambi di coppia, figli dispersi e poi ritrovati, gemelli separati alla nascita, estranei che si scoprono parenti -preferibilmente dopo essersi sposati- addii e riconciliazioni.
Non paga, ricordo vagamente qualche episodio di Sentieri, che credo venga trasmessa da millenni, e Quando si ama, altra ridente saga familiare.
Credo di avere addirittura visto una puntata con Grecia Colmenares, la regina delle telenovelas sudamericane.
Insomma, pur non essendomi più documentata negli anni a venire posso affermare di avere basi solide e conoscenze di un certo livello.
Eppure non ero preparata ad ascoltare le chiacchiere in chat dalla piccola e le sue compagne.
Altro che Febbre d’amore, fatti da parte General Hospital, saluti a Dynasty.
Siamo pronti per scrivere la telenovela del millennio.
Anche le piccole piangono.