La mia attività fisica mattutina consiste, quando il lavoro me lo consente, in una lunga passeggiata a passo sostenuto seguendo il perimetro della mia città.
Il lavoro aerobico si interrompe ogni volta davanti a un bar del centro, per il caffè.
Questa mattina, mentre aspettavo il mio turno sudata e coi capelli pazzi -l’outfit da cammino- mi si è avvicinata una signora di una certa età, infagottata in un lungo cappotto verde e con un berretto militare sulla testa, intenta ad ammirare pizze e focacce dietro la vetrinetta. No sembrava avere tutti i venerdì.
Quando i suoi occhi si sono posati su di me la bocca si è aperta in un gran sorriso, che ha rivelato la mancanza di un paio di denti.
Mi ha chiesto se i capelli rossi fossero naturali, perché li aveva anche il suo papà che le manca tanto.
Mi ha raccontato che ha una sorella a cui è molto legata e resta con lei giorno e notte quando si deve ricoverare, che suo figlio ha la barba rossiccia e lei però ogni tanto lo confonde col nipote e lui si offende.
Che le pizze sembrano buone ma costano, vero?
Che la vita è faticosa ma anche bella, pure se si sorride senza tutti i denti.
Che è tanto bella, signorina, con quei capelli rossi e quello sguardo.
E io, che alla fine non avevo neanche più tutta questa voglia di lavoro aerobico, mi sono goduta la chiacchierata con questa
signora e il suo cappottone verde abbottonato fino al collo.
Lei non avrà tutti i venerdì, ma di sicuro ha reso più gioioso il mio lunedì.