In cucina, a pelare distrattamente spicchi di mela, rubati con noncuranza un figlio dopo l’altro, a turno, finché mi accorgo di avere sbucciato quattro mele e non averne mangiata nemmeno una. Non ce ne sono più.
In sala, dopo un atto di coraggio senza precedenti e aver svuotato il cesto dei panni da stirare, ritrovare delle magliette lasciate lì da così tanto tempo di essere ormai troppo piccole pure per la piccola.
Sul terrazzo, ad aprire la porta con vergogna al corriere di Amazon. Il poveretto non solo deve consegnare pacchi di domenica, ma anche assistere all’increscioso spettacolo dell’impacco fortificante per capelli avvolto nella carta trasparente sulla mia testa.
In giro per casa, accorgersi che alle tre del pomeriggio sei ancora in pigiama.
Nelle camere i primi compiti, svolti con l’entusiasmo del condannato a morte.
In bagno, aiutare la piccola a pettinarsi come Sailor Moon perché adesso che va alle medie ha il suo stile e guai a chi la contraddice.
Le domeniche in casa a ciondolare come non ci fosse un lunedì, che belle.