“Ma tu lo sai che pensano di potersi sposare? Due uomini, dimmi te. E ieri erano tutti in giro con le chiappe di fuori per Varese che ho dovuto pure fare la coda per andare al centro commerciale. Ai bei tempi queste cose non succedevano, una fiammata e via”
“Minchia ma lo sai che tenere un locale oggi come oggi è impossibile? E il vegano, e il celiaco, e il mussulmano che cazzo mangiati sta mortadella e non rompere i coglioni, un po’ di farina cosa sarà mai che adesso son tutti allergici a qualcosa e a scuola tengono tutti il certificato perché non hanno voglia di studiare”
“Oh, ma guarda a Beppe che sta arrivando con la canoa! Minchia sparagli che qui i porto sono chiusi è finita la pacchia! Forza capitano!”
“Kevin, basta tirare i sassi al cigno che ti morde. Ho detto basta! Guarda che se mi alzo te ne do tante che ti faccio passare la voglia di vivere”
Un caldo pomeriggio di giugno, di domenica, al lago, offre ampi scorci antropologici sull’evoluzione -o forse sarebbe meglio dire involuzione- dell’essere umano.
Perdonaci, Darwin