“Oh, molto bene. Quest’anno siamo davvero organizzati per l’inizio della scuola, mica come le altre volte quando compravo compassi e goniometri su Amazon Prime la sera prima.
Allora, visto che siete tutti qui, facciamo un controllo veloce. Pronti?”
“Si”
“Accidenti che entusiasmo, su con la vita! Cominciamo: libri!”
“Pronti Mami, ci sono tutti con la copertina e pure il nome giusto scritto sopra, che l’altr’anno ti eri confusa e avevi scritto il nome di mia sorella sui miei e le etichette non venivano più via neanche a grattarle con le unghie…”
“Va bene va bene procediamo. Cancelleria!”
“Mamma tutto a posto, ho le penne coi brillantini e le gomme per la mia collezione”
“Sì ma le penne, le matite hb, i quaderni, fogli coi buchi, righe e squadre…”
“Ah quelli, sì ci sono se servono”
“Beh, lo spero bene che ti servano. Comunque ci siamo quasi. Zaini?”
“Tutti qui mother, non li abbiamo neanche persi quest’anno”
“Già, un successone. Molto bene. E ultimo ma non per importanza…i compiti delle vacanze”
“…”
“Ehi! Dove andate? Venite subito qui! Fatemi un po’ vedere…cielo. Perché queste pagine saltate? E questo libro, non hai finito di leggerlo? E ora?”
Nell’annoso dibattito compiti delle vacanze sì, compiti delle vacanze no, ho deciso di prendere una posizione netta, pedagogicamente pensata, educativamente meditata.
Affari loro.