Una Genova più simile per caldo e umidità a Kuwait city, ma d’altronde è comprensibile quando si prenota una visita guidata alle quattordici e trenta dell’ultimo pomeriggio di luglio.
Ci si trova a passeggiare liquefacendosi tra un carruggio e una piazza, scolandosi una bottiglietta d’acqua dopo l’altra e alternando visioni di oasi nel deserto a spiaggie tropicali lambite da un mare cristallino.
Si entra in tutte le chiese, cattedrali e cappelle non tanto per fervore religioso quanto per la frescura e le panche a disposizione.
Si ammira la casa di Colombo perché alle sue spalle si intravede un chiosco con le bibite e l’ombra.
Si osserva attentamente l’acquario chiedendosi se non sia possibile un tuffetto, fosse pure nella vasca degli squali.
Quando finalmente il sole è meno cattivo e sembra levarsi un refolo di vento, è ora di prendere macchina, borse e focacce, in tempo per dirigersi verso l’altra metà nonché meta del regalo di compleanno, la tenda nei boschi.
Dopo una strada a buche e tornanti, giunti nella nostra remota destinazione, veniamo accolti con calore dal proprietario fricchettone, un po’ meno dal suo piccolo e nervoso cagnolino.
Sistemiamo le nostre poche cose nel teepee romantic esperience, rosso come la passione e pieno di zanzare come il rio delle amazzoni.
Consumiamo la nostra frugale cena in compagnia di una truppa di formiche, finché tutto si spegne ed è ora di dormire.
Un cielo pieno di stelle, una luna luminosa e un esercito di cicale, che friniscono al volume di Vasco a San Siro.
“Amore, per il mio prossimo compleanno, piuttosto l’ikea”
È fatta.