“E abbiamo passato il resto della mattina al supermercato a dare i sacchetti alla gente, poi ce li restituivano e noi dividevamo la spesa”
“Bella questa idea della scuola, di farvi fare i volontari per la colletta alimentare. Però non fare il furbo e mangia anche i fagiolini, grazie”
“Beh, chi non si farebbe volontario per saltare ore di scuola?”
“Allora ci andrò anche io quando sarò al liceo. Mamma, sai che oggi a scuola c’erano due ore buche e se si voleva ci si poteva portare avanti coi compiti?”
“Ah, bene, quindi sei a posto per domani”
“No. Ho detto che si poteva scegliere”
“Ah. Mangia i fagiolini”
“Perché non lo dici anche alla piccola che li sta imboscando sotto il tovagliolo? Eh? Eh?”
“Piccola, che faccia. Va bene che non ti piacciono, però un’espressione tanto disperata mi sembra esagerata”
“Oggi mi hanno detto che Babbo Natale non esiste”
Silenzio. Scende il gelo. Sulle nostre teste, sulla tavola e pure sui fagiolini nascosti sotto il tovagliolo.
“Sorella, la magia non si può spiegare. Bisogna solo crederci. E Babbo Natale è magia! Tu ci credi? Io sì!”
“Dici davvero? Allora esiste?”
“Sono tua sorella, no? Ti ho mai mentito?”
“Sì, ma solo per cose poco importanti. Ti credo. Mi sento meglio”
E si ritorna a respirare, parlare e ridere.
In segno di gratitudine imperitura la mezzana ha potuto avanzare i fagiolini, stasera e per sempre.