“Nooooo! Mami, posso non andare a scuola oggi? Non voglio farlo”
“Ma fare che, piccola? Matematica, storia, geografia?”
“Ma no, quelle mi piacciono. Non voglio stare altre due ore a sentirmi dire come si muove Alfio”
“Alfio? E chi sarebbe?”
“E che ne so? Mi hanno detto dove deve andare e dove non può andare”
“Ma non sarà l’alfiere?”
“Eh, sì, cosa ho detto?”
“Ah, vero, avete già cominciato allora”
“Sì, ma io non volevo e l’ho detto! Io voglio fare teatro!”
La piccola, nel mese di ottobre, ha iniziato le attività integrative.
A dispetto dei suoi desideri è stata inserita nel gruppo scacchi ed esclusa da quello di teatro.
Care maestre, io davvero credo nella buona fede e nell’accuratezza delle vostre scelte educative ma, date retta a una madre, forse questa volta non ci siamo.
La piccola, che ha pazienza come io talento per la musica, che nel suo essere maldestra riesce a rovesciare sedie, bicchieri e persone al suo passaggio, che inscena la sua vita su un perenne palcoscenico non è adatta a una così nobile attività.
E per il bene suo, mio, vostro e di Alfio, vi invito a ripensarci.