“Pronto, buongiorno.Parlo con la signora Boggio?”
“Sì, buongiorno”
“La madre del primogenito?”
“Sì, sì, sono io, che è successo?”
“Tranquilla signora, niente di brutto. Almeno non penso. Sono il dirigente scolastico del liceo scientifico in cui vi siete iscritti a febbraio, che vi ha rifiutato a marzo e nel quale vi siete messi in lista d’attesa ad aprile”
“Il dirigente? Il Liceo? Mi dica, mi dica!”
“Volevo comunicare che, se siete ancora interessati, il posto c’è. Che faccio, confermo?”
“Come…cosa…noi non ci speravamo più…certo certo confermi, che il ragazzo si è disperato per mesi all’idea di non andare nella scuola dei suoi sogni”
“Bene, vedremo se l’anno prossimo la penserà ancora così, ahahahaha. La aspetto col nulla osta, i documenti e il versamento. Buona giornata”
“Io vengo pure con fiori e cioccolatini, buona giornata anche a lei”
Dopo mesi di sconforto per non essere stato preso nella scuola prescelta, infinite lagnanze per il destino cinico e baro che lo costringeva in una scuola dove avrebbe dovuto studiare pure il latino, il primogenito e l’intera famiglia possono ora tirare un sospiro di sollievo.
Il dirigente scolastico dell’istituto si è trasformato da orco cattivo a super eroe nello spazio di una telefonata.
Certo, avevamo già ordinato tutti i libri dell’altra scuola, ma troveremo una soluzione.
Domani però, perché oggi è giorno di festa.