“L’aglio. Questa è la risposta. Tiene lontane le farfalline dalla pianta”
“Le mie azalee quest’anno sono meravigliose, grosse come tacchini”
“E mi hanno chiesto duecento e ventitré euro per gli esami, ti rendi conto? Duecento e ventitré! Roba da matti, duecento e ventitré per dieci esami”
“Tiene duro tuo suocero, eh? Novantotto anni e ancora fa l’orto. Vi seppellisce tutti”
“Io quest’anno ho avuto delle emorroidi più grosse delle tue azalee”
“La mamma? Si, sta abbastanza bene, però sai com’è. Nasconde di continuo la dentiera nel frigorifero”
“Speriamo che il dottore non mi dica anche stavolta che non devo mangiare le merendine perché gli rigo la macchina”
“Sì, l’ho vista al funerale di Enzo, la suocera della Sonia. Stava così bene! È morta stamattina. La Sonia mi pareva contenta”
“Antonina, ti trovo ingrassata!”
Un’ora e quarantacinque. Dieci anziani nella sala d’aspetto del medico. Che in confronto i protagonisti di dieci piccoli indiani si volevano bene.