“Mother, dove sei? Guarda qui che bel trucco ho imparato!”
“Sono qui, in bagno, vieni pure”
“Allora, è un trucco pazzesco e…aaarghhh! O cielo che spavento! Ma cos’hai sulla faccia? Oh my god anche mia sorella?! Che paura fate”
“Ora basta con le urla che non fai ridere nessuno. È una maschera purificante, solo che è nera”
“Maschera? E allora a carnevale cosa vi mettete? Uno scafandro?”
“Guarda che fa un gran bene alla pelle e toglie tutte le impurità. Vieni che te la metto, vedrai che risultato!”
“Cosa? Mai. Ho una dignità, io”
“Sì, piena di punti neri però”
“Fatti gli affari tuoi sorella, altrimenti ti faccio una foto così conciata e la pubblico”
“Non ci provare o dico a tutti che in vacanza stavi per lavarti i denti con la crema depilatoria”
“Ma ce la fai? A parte che è stata colpa della mamma che l’ha lasciata sul lavandino, mica posso vedere tutto”
“Non è che non vedi, è che proprio non guardi tesoro mio”
“Vedi? Sei stordito”
“Zitta tu che sembri Balotelli”
“Ora basta! La pelle tira così tanto che non riesco più a parlare”
“Bah. Io davvero non vi capisco. Perdete tanto tempo a spalmare crema da tutte le parti, che tanto poi siete sempre uguali”
Non è questione di diversità. Non è nemmeno che gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. La differenza tra maschi e femmine è un’escursione termica che neanche ad agosto in Egitto dalla spiaggia all’hotel.