Gita dal dentista alla ricerca di carie nella bocca della figlia mezzana, puntualmente trovate in numero sufficiente ma assolutamente non necessario.
Parafrasi di cinque dicasi cinque pagine di epica, nello straziante passaggio dell’addio fra Ettore e Andromaca. “Mami, com’è toccante questo momento”
“Mamma, se vedessimo Troy con Brad Pitt non faremmo prima?”
“Mother, fa vomitare”
Telefonata dalla segreteria del futuro liceo del primogenito, che tanto futuro non sarà visto che siamo arrivati tra i quindici non ammessi per overbooking.
Consolazione e discussione col primogenito sulle scelte imminenti e improrogabili dell’iscrizione a una nuova scuola. Delirio del preadolescente che interpreta come segno del destino l’esclusione, chiaro messaggio divino che lo esorta a non studiare più.
Fila di addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni della piccola, che sta alla matematica come io sto alle polpette col macinacarne.
Non che smaniassi per fiori e cioccolatini, cene a lume di candela e vestiti eleganti, sia chiaro. Ma un’altra giornata così e altro che San Valentino, mi voto a San Gennaro.