La stampante che stampa dodici pagine della ricerca su Giuseppe Verdi ogni volta che viene accesa.
Il Wi-Fi che appare e scompare durante la delirante operazione on line per l’iscrizione del figlio maggiore alla scuola superiore.
Il gatto che fissa con insistenza l’angolo sinistro della mia stanza, ogni tanto un miagolio, quasi stesse conversando con qualcuno che nessun’altro vede.
Le lampadine di tutti agli abat-jour fulminate nel giro di due sere, causando panico diffuso poco prima della buonanotte.
Il telefono che dopo il backup ha arbitrariamente eliminato una settimana di messaggi, mail, telefonate, foto e quant’altro tanto da farmi dubitare seriamente che siano mai esistiti.
Le pastiglie effervescenti per il raffreddore che non si sciolgono.
Il microonde impostato per scaldare un tè che decide in autonomia un tempo minimo di venticinque minuti, quando nemmeno Edward mani di forbice riuscirebbe a tirare fuori la tazza.
Il primogenito che per un intero pomeriggio rimane in casa, pur non essendo in punizione.
La mezzana che studia storia spontaneamente la domenica pomeriggio.
I pacchi di merendine scomparse e il vasetto di Nutella da quattrocento cinquanta grammi svuotato, ma in questo caso qualche idea ce l’ho.
Urge l’intervento di uno specialista. Cercasi esorcista serio, motivato e automunito. Astenersi perditempo