“Mother, sei pronta? Andiamo?”
“Pronta? Andiamo? Dove, che io sono già in pigiama?”
“Ecco, sapevo che ti saresti dimenticata. Comincia il corso, stasera! Dobbiamo essere là fra mezz’ora”
“No, ti prego, dimmi che è uno scherzo. È stasera? Di già? Ma è buio, fa freddo, ho sonno”
“Mother non fare così che arriviamo tardi. E io non mi voglio perdere una sola parola”
“Io metto la giacca sopra il pigiama, tanto sto in macchina”
“Fai come vuoi, basta che andiamo”
E così siamo andati, il primogenito ed io, nella notte oscura. Siamo arrivati puntuali alla prima serata del corso, che trasformerà un giovane ragazzino in uno stimato arbitro di pallacanestro. Ad abbellire la già notevole esperienza ci sarà la possibilità di vedere all’opera gli arbitri veri, nelle partite più importanti. Ciliegina sulla torta, l’omaggio dello strumento di potere per antonomasia, il fischietto. Spirito critico, osservazione attenta, amore per il basket sono le caratteristiche richieste. E con lo spirito critico che si ritrova il ragazzo, prepariamoci a vederlo arbitrare i play off dell’Nba.