I vestiti sono stati scelti, contrattati uno ad uno con la figlia di mezzo “questa canottiera è troppo corta” “giuro la metto solo in spiaggia” mentre la piccola frugava tra l’ingombrante montagna di abiti della sorella per arraffare qualcosa per sè.
Il grande ha preparato in autonomia il suo bagaglio. Cellulare e caricabatterie, che tutto il resto è noia.
Pappa e croccantini sono stati acquistati in dosi massicce, per garantire la sopravvivenza durante la nostra assenza dei gatti di famiglia nonché di una colonia di felini di medie dimensioni.
La casa è stata sistemata come mai prima, pulita in ogni suo anfratto nonostante o forse grazie al felino debole di vescica.
Il congelatore è stato sbrinato, costringendoci a mangiare lasagne e spezzatino la sera del ferragosto.
Le valigie sono state chiuse con la piccola seduta sopra, le liste di cose da fare buttate con grande soddisfazione.
Lo zaino dei compiti è stato da me caricato in macchina e dalla mezzana subdolamente scaricato.
I turni per stabilire chi sta seduto di fianco alla mamma e per quanto sono stati rivisti e corretti, con generale soddisfazione.
Il benedetto lettore dvd portatile, prestato da un’amica illuminata lo scorso anno e da allora rimasto in macchina, aspetta nella sua custodia con una quantità di film sufficiente ad arrivare a Tunisi.
La macchina è stata caricata inizialmente come un tetris perfetto, per poi finire a spingere tutti e quattro il baule per farlo chiudere.
Il gas è stato chiuso, le luci spente, le persiane abbassate.
Di entusiasmo, felicità e aspettative sono piene le nostre tasche.
Ora non resta che partire.
ps un po’ di vacanza non si nega a nessuno, neanche a una pagina virtuale. Quindi per le due prossime settimane ci sarà qualche post in meno, in attesa di raccontare qualche storia in più.