I pacchetti di figurine, quando ero ammalata, tenuti insieme da un elastico a farne un quadrato cicciotto.
Le coperte rimboccate, che il letto sembra ancora più comodo e pulito.
Le sorprese, al rientro da scuola, senza nessun motivo apparente.
L’aceto versato con cura sui miei capelli, mentre stavo con la testa all’ingiù, nella vasca della casa col tetto celeste.
Le lezioni private al tavolo della cucina, le lezioni provate alla mia scrivania.
Le notti col ghiaccio sulla fronte per far scendere la febbre, con l’aerosol per alleviare il respiro, una stanza di vapori per far star bene la gola.
La medusa catturata nel secchiello per me e i bambini della spiaggia, i tentacoli lucenti sotto i raggi del sole.
I biglietti, le lettere, i messaggi.
La colazione a letto ogni mattina.
I fumetti di Mafalda, Sturmtruppen, Topolino.
Il nome degli alberi, delle piante e dei fiori che ancora oggi mi fanno riconoscere una magnolia stellata.
Il risotto giallo a cena.
La tua mano nella mia sul pullman che ci porta in centro.
La mia mano nella tua in una sera buia di dicembre.
Il micetto nella cesta fuori dalla porta, per farmi sorridere di nuovo.
I ti voglio bene lasciati per casa come le briciole di Pollicino.
Le tue braccia che diventano le mie per cullare un neonato inconsolabile mentre io giaccio esausta sul divano.
L’avermi insegnato come cambiare una lampadina invece di come mettere il mascara.
L’esserci, sempre.
Buon compleanno mamma
Barbara