La piccola ha dichiarato che il suo animale preferito è il suricato, simpatica mangusta simile a un topo.
La mezzana è rimasta incantata dalla storia delle due maestose aquile delle steppe, che si scelgono e restano insieme per tutta la vita. Dice che da grande diventerà falconiera.
Il grande, abbandonate per qualche istante l’indolenza e l’accidia adolescenziale, ha ascoltato attentamente le spiegazioni degli esperti. Alle parole “frenesia alimentare” ha guardato la piccola esclamando “proprio come te!”
Più tardi, pancia all’aria su un materassino dentro una piscina turchese ha proclamato “viva la vita, abbasso la fatica” neanche arrivasse da sei mesi di miniera.
Abbiamo trascorso una giornata al bio parco e giocato a calcio in un prato soleggiato. Siamo stati in piscina e in bicicletta per stradine solitarie al tramonto. In un ristorante elegante i grandi hanno duellato coi grissini e festeggiato con un brindisi la cattura del Pokemon Eevee, che se ne stava nascosto alle spalle di una ignara cameriera. Sulla strada del ritorno abbiamo visto il mare, e siccome guardarlo non basta si è deciso di fermarsi, rientrando a casa molto più tardi del previsto, col naso scottato e la sabbia fra le dita dai piedi. Per tutto il tempo la figlia di mezzo ha filmato col suo cellulare, probabilmente per girare la puntata pilota di un reality sulla nostra famiglia.
Tutto è andato bene in questa piccola fuga, tralasciando la batteria dell’auto a terra, ché sarà pure vero che è pericoloso guidare a fari spenti nella notte, ma anche lasciarli accesi fino al mattino ha i suoi rischi.
Abbiamo dormito tra le colline e la pace dei vigneti, in una casa rustica e accogliente, due sopra un soppalco e due sotto. E chi pensa che dividere un numero pari sia semplice non è mai stato l’unico adulto con tre bambini.
Insomma, tre giorni all’insegna della libertà e del rilassamento. Perché dopo tanto girovagare solitario bisogna ritrovarsi un po’. E girovagare insieme.