h 20.00
“Amore, sei tu? Che bello sentirti tesoro! Ho visto delle bellissime foto sul gruppo!”
“Mamma no non fare così che piango. Niente emozioni per piacere. Parliamo di cose neutre che abbiamo una sola telefonata di cinque minuti che per me è pure troppo”
“Ehm.. Va bene. Allora, vediamo. Dimmi almeno se è tutto a posto, che qui stan tutti bene, sorella piccola, gatto grande, gatto piccolo, fratello sui monti..”
“Bene. Grazie.”
“Come sei loquace. Vabbè facciamo così, da uno a dieci com’è il campeggio quest’anno?”
“Undici. Ma adesso ti lascio perché sennò mi commuovo. Saluta tutti. Ah, quando vieni a trovarmi domenica portami gli orecchini, che ne ho perso uno nel lavandino. Erano quelli che mi avevi regalato tu”
h 21.00
“Mother, come va? Qui tutto a posto. Abbiamo appena finito l’allenamento. Si sì, mangio, dormo e sto bene. Cosa? Certo che mi lavo, per chi mi hai preso. Ora vado. Ti mando un whatsapp prima di andare a dormire. Ah, dimenticavo. Sabato non torno, mi hanno invitato in montagna con altri della squadra. Ci vediamo domenica”
“Facciamo che sento i loro genitori”
“Tranquilla Mother, è tutto sotto controllo”
h 22.00
Messaggio vocale della piccola, inviato di nascosto col cellulare della nonna
“Mamma, volevo dirti che non esistono mica solo loro, sai? Al telefono potresti parlare pure con me”
Se E.T. l’extraterrestre avesse avuto whatsapp forse sarebbe tornato a casa prima.