“Ancora un bacino, così. Grande grande che dura fino a domattina. Buona notte tesoro”
“Mamma? Aspetta”
“Dimmi piccola”
“Non posso dormire. Ho l’asma”
“L’asma?? Sei sicura?”
“Certissima mamma. Sono piena d’asma fin qui. Non posso dormire da sola”
“Mamma non crederle! È la solita tattica malvagia per venire nel lettone. Resisti!”
“Aspettate un momento. È una cosa seria. Più che altro piccola, mi spieghi cos’è l’asma?”
“È quando la pancia sembra montata al contrario, il cuore va più veloce e gli occhi non si possono chiudere per dormire, come se avessero le molle. L’asma, no?”
“Capisco. Non sono un dottore però mi sembra che quello che hai descritto così bene si chiami in un altro modo: ansia”
“Appunto. E che ho detto io?”
“Va bene, lasciamo stare. Proviamo a capire perché a sette anni hai l’ansia prima di dormire. C’è qualcosa che ti preoccupa?”
“Si! La gita dell’oratorio di domani. Sto via tutto il giorno. E voi cosa farete? Cos’è questa storia che andate a mangiare dalla nonna? E soprattutto, perché i panini me li hai fatti al prosciutto? Io volevo salame e maionese! Uffa, che ansia”
“Caspita, sarei in ansia anche io. Fa’ un bel respiro, va. Noi staremo bene e ti penseremo tanto, anche dalla nonna, va bene? Poi la sera quando torni avrai tantissime cose da raccontarci”
“E i panini?”
“Non esagerare”
“Va bene mamma, ho capito. Adesso però lasciami dormire che sono stanca di chiacchierare. Domani devo andare in gita”
E anche quest’asma è passata.