Tutti seduti nella sala d’aspetto, le sedie di plastica blu ordinate contro le pareti dipinte di fresco.
“Su, stai buono che non succede niente. Il dottore ti visita senza farti male, lo sai”
“Ma che carino, quanto ha?”
“A maggio fa i due anni”
“Ma davvero! Sembra più grande! Il mio ne ha tre e sono quasi alti uguali”
“Il suo com’è?”
“Monello. Molto monello. Mi fa disperare. Però sono contenta che mi dorme tutta notte”
“Anche il mio”
“Beate voi! Non potete capire, la mia la notte ha sempre fame, non riesco a darle il ritmo giusto. La mattina son distrutta. La dottoressa ha detto che le femmine fanno così”
“Ha provato con la camomilla? Io l’ho data al mio all’inizio, appena è arrivato a casa, e ha funzionato. Basta non esagerare”
“Dice? Proverò. Però che meraviglia, guarda che occhi magnetici”
“Grazie, anche la sua è bellissima. Col mangiare come va?”
“Ma, insomma. È molto selettiva, vuole sempre le stesse cose. E dire che ho provato a farle assaggiare di tutto”
“Ah, ma son tutti così! Stia tranquilla che non muoiono di fame. Come diceva sempre mia nonna, quando hanno appetito arrivano!”
Altro che la sala d’aspetto del pediatra. È in quella del veterinario che si apprendono trucchi, segreti e misteri della genitorialità.