(seconda e ultima parte)
“Mamma, quello di ieri notte è stato proprio un sogno orribile, il più brutto di tutti”
“Si piccola, l’avevo intuito visto che dalle due e mezza ho dormito con te, relegata in un angolo, mentre occupavi il resto del letto stesa come una stella marina”
“Restiamo concentrate mamma, ti stavo raccontando il mio sogno. Praticamente, dopo che tu eri morta, stavo giocando tranquillamente nella mia camera con tutte le mie amiche, poi a un certo punto ho detto la parola “sexy” ed è venuta la polizia, mi hanno arrestato e sono stata in prigione senza incontrare la mia famiglia per quattro anni. L’unica cosa positiva è che non vedevo mio fratello, per il resto un dramma e una tragedia”
“Capisco lo spavento allora, stare lontano per tanto tempo..”
“Che dici mamma? Sono stata io a spiegarle che la parola “sexy” non bisogna dirla. Non è una parola per bambine. Sta a significare una donna bellissima che si veste con vestiti provocanti, minigonne cortissime e scollature fino all’ombelico e con gli stivali altissimi.”
“Insomma, il contrario della mamma”
“A parte il fatto che non è proprio così, e la sensualità non si misura con la lunghezza delle minigonne, cosa vorresti dire scusa? Che la mamma non è affascinante?”
“Ehm…dunque…vediamo… tu non ti vesti in quel modo lì grazie al cielo, se no sai la vergogna quando mi prendi a scuola. Diciamo che non è questione di sensualità, tu sei più, ecco! Mammosa!”
“Si, ha ragione la piccola! Tu sei carina, morbida, coccolosa. In una parola, mammosa! “
Praticamente la descrizione di Kowalski, il pinguino di Madagascar.
Intanto, speriamo che l’Accademia della Crusca non li abbia sentiti.