
Arriva il giorno in cui, dopo anni di cura, abnegazione, sacrificio, impegno, entusiasmo per le nuove scoperte, preoccupazioni per dolori e difficoltà, pazienti attese, abbracci di consolazione, pacche vigorose sulle spalle di incoraggiamento, esortazioni, ricatti, minacce, persuasione, commozione, autorevolezza, autorità, sonno mancato, tornei di minivolley, code dal dentista, pediatra, osteopata, dermatologo, nutrizionista, otorino, ortopedico, oculista e più o meno tutte le branche della medicina, recuperi notturni fuori dalla discoteca, accompagnamenti all’alba per le gite scolastiche, varie ed eventuali, accade.
La persona che hai di fronte e che ora guardi alzando lo sguardo, anziché accucciarsi per vedere il mondo dalla sua altezza, diventa adulta.
La asimmetria del rapporto genitore figlio si mitiga, sfuma, si confonde nel riconoscimento del passaggio di grado e di consegne.
Davanti non hai più l’abbozzo di un ragazzino o una ragazzina, ma le linee decise di un uomo o una donna.
O almeno così raccontano, qui hanno appena arbitrato una gara di rutti.
😂🤣 Comunque confermo: a un certo punto succede. Li guardi e sono uomini (e donne). O almeno così è successo a mio fratello e prima di lui è successo a me. Goditi ogni fase. Ne vale lo sforzo e la pena. 🤩
"Mi piace""Mi piace"