
Alla formazione di mamme già schierata, l’altra sera, si è aggiunta di straforo anche la piccola.
Zitte zitte e quatte quatte, tornante dopo tornante, ci siamo avventurate verso il paesino di montagna che ospita la mezzana e le sue amiche, autonome vacanziere e novelle Heidi.
Tuttavia, la tecnologia che solitamente utilizziamo noi madri per mappare le creature in giro per il mondo ci si è rivoltata contro.
Un karma beffardo, complice di una applicazione di iPhone, ha fatto sì che noi, maestre spione, fossimo stanate nel bar del paese nel bel mezzo dell’aperitivo, tra un tramezzino e uno spritz.
Inni di gioia sono comunque stati innalzati alla notizia della cena al ristorante.
Si sa, la montagna mette fame, e le montanare fanciulle scandiscono la giornata tra colazioni, merende e programmazione dei pasti vari.
Oggi pare che si sia scaricata la bombola del gas per cucinare, e l’unica alternativa possibile è stata quella di pranzare fuori.
Più che una vacanza, un tour enogastronomico.
Nel frattempo il rientro si avvicina, è così la fine dei bagordi.
Domani però parte il primogenito per la riviera romagnola.
Si prospetta una nuova gita.
Quando lo stomaco è felice, tutto va bene!
"Mi piace""Mi piace"